Una questione di Cuore




Diamo una scossa alla speranza




Si dice che nel corso di una vita, un essere umano incontri sul proprio cammino circa 80 mila persone. Tante anime solo di passaggio; alcune, invece, destinate a lasciare una traccia in grado di cambiare il corso di un’esistenza. Per Sara e Eugenio, il tempo si ferma, sospeso tra la vita e la morte a causa di un arresto cardiaco, il giorno del loro primo incontro. Sono due sconosciuti quando le rispettive strade si intrecciano in un parco pubblico di un giorno qualunque. Un giorno però destinato a sancire l’inizio di una storia d’amore scritta in precedenza secondo i piani di un misterioso uomo, il dottor Serafini, che cambia le carte in tavola al gioco del fato e che regala ai due giovani il più prezioso dei beni: il tempo. Il tempo di arrivare all’incrocio giusto e ripartire insieme, il tempo di conoscersi, il tempo di amarsi.




Ogni giorno, nel nostro Paese, decine di persone vengono colpite da un arresto cardiaco improvviso. In pochi istanti, la vita si ferma. Ma in quei momenti, spesso senza preavviso, può accadere qualcosa di straordinario: qualcuno, un passante, un familiare, un collega, decide di intervenire. Quel gesto, quel coraggio di agire, può fare la differenza tra la vita e la morte”, commenta la D.ssa Daniela Aschieri Presidente di Progetto Vita.

L’arresto cardiaco può cancellare tutto in un istante. E quando quell’istante arriva, anche il futuro si cancella. A questa sconfortante considerazione, aggiungiamo un numero: l’arresto cardiaco, in Italia, uccide circa 60.000 persone ogni anno. Cifre impressionanti che, una volta digerite, rendono più facile comprendere l’importanza di una diffusione capillare del defibrillatore. Ma se i freddi numeri ancora non sono sufficienti per capire il ruolo del dispositivo DAE nelle nostre città, potrebbe essere d’aiuto raccontare una storia, una storia i cui protagonisti potremmo essere tutti noi. E’ così che nasce “Una questione di cuore. Diamo una scossa alla speranza”, cortometraggio scritto da Alessandro Zonin e prodotto dalla società Filmica Srl.

Quando guidiamo, quando siamo sul lavoro, quando passeggiamo per strada sentiamo di avere il controllo della situazione, sentiamo di poterci difendere dagli ostacoli e dagli imprevisti. E in parte è anche così. Ma l’arresto cardiaco agisce silenziosamente, in un istante, come dicevamo prima. E soprattutto agisce senza avvisare, senza che lo si possa evitare, senza che ci si possa difendere: entra in gioco e cancella tutto. In un istante, appunto. Di fronte all’arresto cardiaco non è al sicuro nemmeno un giovane abituato all’attività fisica come Eugenio, il protagonista del film. Un giovane che già sta pensando al proprio futuro, all’amore, alla famiglia. Ma il futuro, l’amore e la famiglia stanno per essere stroncati, restando semplici sogni mai realizzati. Il cuore di Eugenio aveva appena iniziato a battere per Sara, una ragazza incontrata per caso, quando viene costretto a fermarsi: un arresto cardiaco decide che per i due non ci deve essere alcun domani.

Attraverso “Una questione di cuore”, Alessandro Zonin punta a sensibilizzare lo spettatore sull’utilizzo dei dispositivi DAE. Non a caso l’opera sosterrà le azioni e le iniziative dell’associazione Progetto Vita che dal 1998 si impegna per una diffusione capillare dei defibrillatori sul territorio. In oltre vent’anni, Progetto Vita, fondato dalla cardiologa Daniela Aschieri, è riuscito a installare nella propria provincia di origine, Piacenza, ben 1182 defibrillatori, addestrando oltre 108.500 persone all’utilizzo dello strumento. Sono 161 le persone ad oggi salvate da Progetto Vita. Attraverso collaborazioni con forze dell’ordine, istituzioni, aziende private e mondo del volontariato, l’associazione ha creato una fitta rete di intervento in grado di accelerare il soccorso, aumentando quindi le possibilità di salvare una vita. Oggi, non a caso, la provincia di Piacenza rappresenta un modello a cui guarda tutta Europa nell’ambito della defibrillazione precoce.

“Una questione di cuore. Diamo una scossa alla speranza” è destinato al circuito dei festival internazionali, pronto a viaggiare oltre i confini italiani. In altre parole, le premesse ci sono tutte affinché il messaggio di Progetto Vita sull’importanza del defibrillatore risuoni anche all’estero. Questa volta grazie anche all’indiscussa potenza del cinema.

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